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Giuseppe Berti: giovani, borghesi, rivoluzionari

Episodio 06 . 16:55
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Giuseppe Berti: giovani, borghesi, rivoluzionari

Protagonista della puntata è Giuseppe Berti. La sua figura sarà centrale per il partito comunista negli anni della dittatura fascista – quando sarà un uomo di fiducia di Mosca- sino al secondo dopoguerra, quando perderà terreno all’interno del partito, mantenendo però un posto in Parlamento e affermandosi come studioso. La puntata si sofferma però, principalmente, sul suo percorso tra il 1918, quando si iscrive alla federazione giovanile socialista, e il congresso di Livorno del 1921. L’ascesa di Berti, nato nel 1901, è rapidissima: giovane borghese di buona famiglia napoletana, iscritto a Giurisprudenza, nel dopoguerra è in Sicilia dove assiste ai movimenti per la terra e all’occupazione dei latifondi. La sua adesione alla causa comunista matura in questo contesto: attraverso alcuni suoi scritti giornalistici di quegli anni, la puntata ricostruisce il pensiero di un militante che crede che la causa rivoluzionaria possa trovare terreno anche tra i giovani borghesi come lui, e non solo tra i proletari. Berti, allora seguace di Amadeo Bordiga, nei mesi che precedono il congresso di Livorno lavora alacremente perché la Federazione giovanile del partito aderisca alla mozione comunista. Obiettivo, questo, che sarà raggiunto in pieno. Anche a coronamento di questi sforzi, il 29 gennaio 1921 un Berti neanche ventenne sarebbe stato eletto segretario della Federazione giovanile del Partito comunista d’Italia.

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